31 Maggio 2019: IN OCCASIONE DEI 10 ANNI DALLA NASCITA DELL'ASSOCIAZIONE EMMAUS TREVISO, lo spettacolo IL MURO

 

15 Maggio 2019: incontro per conoscere MEDITERRANEA.

 

 

Da diversi anni Emmaus Treviso, insieme ad altre realtà del territorio, è impegnata nella sensibilizzazione sul fenomeno della tratta di esseri umani per sfruttamento (sessuale, lavorativo, nelle economie illegali, ...).

Clicca sull'immagine per visualizzare le locandine.

 

 

Di seguito il video del convegno 2021: 

 

 

Parole e immagini da Passione Civile - Palermo 2015, campo di volontariato internazionale a cura di Emmaus Italia, con la collaborazione di Libera, Legambiente, Addiopizzo e il patrocinio del Comune di Palermo.

Qualcuno ha detto: “Abbiamo leve molto potenti, ma dove trovare dei punti di appoggio?”

Ebbene, non può esservi altro punto d’appoggio che questo, il più forte di tutti: la sofferenza di quella folla sterminata che è l’umanità.

Per aiutarvi a rendervene conto, vorrei ripetere ad alta voce, qui davanti a voi, quelle che sono le riflessioni delle persone semplici, di coloro che non conoscono altro se non quello che deriva dalla partecipazione alla condizione dei più sfortunati.

L'Organizzazione delle Nazioni Unite - organizzazione certamente necessaria ma malata - è una grande istituzione nata al tempo in cui stavamo patendo le pene dell'inferno a causa di alcuni «grandi cattivi». E così è nata su un mito: il mito di alcuni «grandi buoni» che si riunivano (forti della bomba atomica per impedire che l'umanità dovesse in seguito esperimentare quelle orrende atrocità.

Perché i più sofferenti siano serviti per primi, sono necessari dei volontari. Non saranno mai numerosi, ma la loro azione costituirà un segno e un interrogativo per tutti.

Perché i più sofferenti siano serviti per primi, è necessario che tutta la società, a partire dal proprio ambiente fino a raggiungere il mondo intero, sia continuamente spronata non da costrizioni esteriori di chi detiene il potere, ma per contagio dall'interno, dalla sfida di un piccolo gruppo formato sia da chi è stanco di aver troppo sia da chi è stanco di mancare di tutto, unito in un lavoro comunitario che ne assicura la vita, mentre pone quello che guadagna al servizio dei sofferenti, acquisendo così il diritto di poter dire a chiunque, in qualsiasi momento: «E tu che cosa fai, come persona e come cittadino, per chi soffre?»...

Parola d’Abbé Pierre

Emmaus: per capire che cosa sarebbe divenuto, ho avuto bisogno di un lungo periodo di riflessione e di analisi. Spesso è difficile ammettere una realtà paradossale, assurda, imprevista, fondata sull’incontro di destini e di circostanze.

E’ solo riflettendo su questa realtà, su questo incontro di persone avendo ciascuna il proprio passato, che si può capire come Emmaus è nato.

“Siamo tutti razzisti. Ma quando l'altro, lo straniero è povero, allora le relazioni con lui sono ancora più difficili.

E così alcuni lo ignorano;altri cercano di incontrarlo, ma non sanno poi come comportarsi; altri ancora si impegnano in una vera relazione e allora scoprono i lavoratori stranieri”.

Queste parole dell ’Abbé Pierre, sembrano scritte oggi. Risalgono invece al maggio ’95 nell’editoriale della rivista Faims & Soifs da lui stesso curata.

"Siamo sinceri! Chi, in un modo o in un altro, in questa o quell'occasione, non è razzista? Non fos s'altro che completamente contro la propria volontà e la propria ragione, non fos s'altro che soltanto per un riflesso imprevisto o un movimento interiore dominato e non apparso al di fuori..."